Il Sistema Corruzione

Io non vorrei più leggere negli occhi della gente l’accettazione e la disperazione. Non vorrei più leggere la frase ‘non ci si può fare niente’”.

E’ con questo desiderio che Piero Di Caterina, imprenditore lombardo, ha scritto il libro “Il sistema corruzione. Come rubano i nostri soldi e perché dobbiamo dire basta”.

Un libro che racconta una storia, ma soprattutto rivela i meccanismi di un fenomeno così presente e allo stesso tempo sconosciuto. Le vicende di Di Caterina sono un esempio di come si possano spezzare le catene della corruzione e di come sia ancora viva in Italia la possibilità di fare impresa con onestà. Le sue parole, pur mettendo in scena una personale esperienza, rendono omaggio agli imprenditori che, come lui, hanno avuto il coraggio di ribellarsi e parlare.

Di Caterina descrive il tessuto corruttivo che in Lombardia ha infettato il sistema imprenditoriale. Descrive i metodi con cui la politica (tanto di destra quanto di sinistra) impone agli imprenditori un vero e proprio tributo di sangue in cambio della possibilità – che dovrebbe essere riconosciuta come diritto – di lavorare. Soprattutto, offre soluzioni. Spunti articolati circa le strade da intraprendere per debellare la corruzione. La proposta è semplice ed efficace. “Da questa situzione, in cui le persone vengono regolarmente derubate, se ne esce con un grande patto tra cittadini, forze dell’ordine e magistratura, affinché si possano effettuare azioni di prevenzione e non solo di repressione”. Queste tre forze, assieme, dovranno poi pretendere interventi legislativi efficaci.

Tra gli interventi che il legislatore dovrebbe mettere in campo dovrebbe esserci, secondo Di Caterina, una legge che imponga che la diffusione su internet degli atti che riguardano denaro pubblico. La prospettiva è quella del controllo da parte della cittadinanza: “Esaminando e valutando dati di dominio pubblico e confrontandoli tra di loro, il cittadino dotato di senso di analisi e deduzione riuscirebbe a svolgere un’ottima azione di monitoraggio. Nel momento in cui vedrà qualcosa di strano, attiverà i campanelli di allarme”.

Molto suggestivo l’appello finale di Di Caterina, che è assieme una chiamata all’azione e un messaggio di speranza. “Gli italiani si ribellino e chiedano conto di quei dodicimila euro sottratti alle proprie tasche ogni anno. E’ ora di smettere di essere un popolo di sudditi e diventare un popolo di cittadini”.

I protagonisti

Piero di Caterina. Imprenditore nel rampo dei trasporti in Lombardia. Definito dal giornalista Corrado Formigli “il grande accusatore e testimone del Sistema Sesto”. Definizione azzeccata, dal momento che è stato il primo a tirare in ballo uomini politici influenti e fino a quel momento al di sopra di ogni sospetto – come l’allora presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Di Caterina è tutt’ora uno dei testimoni chiave dell’inchiesta. Fondatore di Cosapubblica –movimento contro la corruzione – ha raccontato la sua storia in varie trasmissione televisive come Piazza Pulita di La7.

Laura Marinaro. Giornalista di Libero, autrice del libro insieme a Piero Di Caterina, che ha conosciuto durante il suo lavoro di inchiesta sul Sistema Sesto. La sua più grande sfida, come da lei rivelato nel corso di un’intervista, è stata quella di riportare l’esperienza dell’imprenditore lombardo con un linguaggio semplice, adatto alla comprensione dei cittadini comuni, scevro da ogni orpello ideologico.

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