ANAC e Raffaele Cantone

Il commissario Raffaele Cantone? Un “pannicello caldo” se non si occuperà di trasparenza e tutela di chi denuncia la corruzione… Nell’attesa di verificare quale saranno i suoi comportamenti, è bene ricordare come noi di CosaPubblica ce l’abbiamo fatta! Battendo il ferro, e piantando chiodi, siamo riusciti ad attivare ragionamenti virtuosi, a ridotta demagogia, sui crimini di corruzione.

Il PM Carlo Nordio, infatti, osserva che la lotta alla corruzione al di fuori della trasparenza e della semplificazione amministrativa è pura illusione. Se devi bussare a cento porte e riuscire a renderti amico il politico di turno per un atto dovuto, o se con il politico puoi fare giochi sporchi al chiuso di una stanza dei bottoni, è evidente che sarà facile che ricatti, estorsioni e accordi criminali rimarranno occulti.

Se poi a chi viene il coraggio della denuncia, un minuto dopo scatterà la condanna all’ esclusione dall’accesso alla vita pubblica, sarà sempre vitale, per chi fa appalti e servizi pubblici, inchinarsi al sistema. Anche se le angolazioni saranno pericolose e dolorose.

Fino a poco tempo fa l’attenzione era ferma al falso in bilancio, al riciclaggio e alla mazzetta. Reati e fenomeni collaterali al malaffare. Mentre il cuore del problema rimangono l’abuso e la manipolazione di atti pubblici, e si combattono solo con burocrazia trasparente.