“La corruzione uccide la competizione e falsa la concorrenza delle libere imprese”

Il nostro intervento nell’assemblea di Confedercontribuenti che si è tenuto sabato 18 gennaio a Rovigo

Rivolgo un cordiale saluto a voi tutti. sono Francesca Scoleri di CosaPubblica, il movimento anticorruzione fondato da Piero Di Caterina, l’imprenditore che ha denunciato il Sistema Sesto autore del libro scandalo “Il Sistema Corruzione”.

– Vi ringrazio per questo invito che considero prezioso più di altri in quanto la corruzione uccide la competizione e falsa la concorrenza delle libere imprese che vogliono accedere al mercato delle pubbliche forniture.
– Noi di CosaPubblica parliamo di corruzione e agiamo mirando a formare un esercito di cittadini consapevoli di quanto la corruzione ci sottrae in termini di soldi,democrazia e giustizia, cittadini che si facciano “spioni” di fatti di abuso e corruzione Un modo per aiutare forze dell’ordine e magistratura ad arginare il malaffare
-Il progetto di Cosapubblica è nato dall’esperienza diretta di un imprenditore che , dopo aver tentato per anni di denunciare gli abusi che la sua azienda subiva da politici, amministratori pubblici e dall’azienda dominante , riesce finalmente a denunciare e a scoperchiare il marciume di un sistema molto complesso che riguarda Sesto e altri comuni del milanese con cui lavora -Cosa è la corruzione? La Corruzione è la terribile malattia che sta distruggendo la nostra democrazia che consente ai politici e ai dirigenti apicali delle amministrazioni corrotte di concedere privilegi a qualcuno a danno della collettività. Usiamo spesso l’esempio delle scale e dell’ascensore affermando che i cittadini normali sono costretti a faticare cercando di salire le scale per vedersi riconoscere diritti sacrosanti, mentre altri cittadini grazie al comportamento criminale di chi amministra possono usufruire di facili salite in ascensore. La corruzione è seriale e diffusiva cioè chi ruba continua a farlo e si ruba in ogni luogo. L’origine del crimine è nell’abuso d’ufficio o nella manipolazione di funzione pubblica che viene attuata truccando i procedimenti amministrativi con una patina di legalità e un’intima sostanza di grande contenuto criminale. -Quanto vale la corruzione in Italia? Non si può quantificare la cifra precisamente perché i ladri non rilasciano interviste ammettendo i propri furti .A dispetto delle cifre che girano, l’ultima dichiarata dalla corte dei conti di 60 miliardi, il valore della corruzione in Italia non può che essere di alcune centinaia di miliardi. Ad ogni cittadino onesto vengono sottratti dalle tasche ogni anno addirittura cifre intorno ai 6 mila euro all’anno. Che non è il danno complessivo che si subisce perché altrettanto valore rappresenta un danno per perdita di opportunità. -Per arrivare a questa cifra possiamo per esempio confrontare alcuni valori con altri Paesi dell’Unione Europea. Un esempio è il costo dell’illuminazione pubblica. Confrontando i dati della spesa italiana con quelli della Germania che è quella che spende più di altri ( 340 milioni ) con la somma spesa dall’Italia che è di ( un miliardo ) si comprende che c’è qualcosa che non va. La Germania è molto ben illuminata e i pali servono a monitorare aria e sicurezza, viabilità, clima spende eppure poco più di un terzo di quanto spendiamo nel nostro Paese dove i pali oltre che illuminare servono a fare STUDI SULLA RUGGINE e si spende tre volte di più. In questa differenza ci sono due certezze: che siamo incapaci e corrotti. Quanto incapaci e quanto corrotti? Possiamo certo dire che gli italiani sono intelligenti e capaci. Quindi è comprensibile che forse sono più ladri coloro che producono questi dati – Come combattere la corruzione tutti insieme? Se vogliamo combattere la corruzione dobbiamo sentirci tutti comproprietari della cosa pubblica e dobbiamo poter entrare nei meccanismi della pubblica amministrazione. Ad iniziare dai Comuni. Questa la mission di CosaPubblica, un centro studi per formare i cittadini a diventare “ispettori e commissari” del bene comune, in una vera e propria intelligence di volontari. Ecco i punti fondamentali ai quali le amministrazioni devono adeguarsi per combattere davvero la corruzione: – Possibilità per tutti i cittadini di accedere a tutti gli atti della Pubblica Amministrazione affinché si possa partecipare alla vita della stessa. – Corredare tutti gli atti della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE con tutta la documentazione accessoria e intermedia che oggi viene tenuta in condizioni di riservatezza, affinché la comprensione della vita pubblica possa risultare il più accessibile e il più completa possibile; – Fatto salvi gli inalienabili diritti dei singoli cittadini alla riservatezza, alla privacy e a tutte le tutele riferibili ai diritti civili della persona. Rendere la vita pubblica accessibile in maniera paritaria con regole chiare e trasparenti per tutti;
– Realizzare organismi di controllo composti da persone non nominate dai politici in carica, ma direttamente dai cittadini; In tutti i procedimenti concorsuali (concorsi, appalti, consulenze) stabilire condizioni di partecipazione logiche ed adeguate all’entità delle prestazioni richieste, con la presenza all’interno delle commissioni di un garante terzo incaricato secondo criteri di casualità; Rendendo disponibili tutti gli atti del procedimento. – Impegno delle forze politiche al comando e dei dirigenti apicali a denunciare immediatamente e mettere a disposizione degli inquirenti tutti gli atti relativi ad abusi o ipotetici reati commessi da personale dipendente della Pubblica amministrazione. -Trasparenza dunque, controllo e patto tra le forze dell’ordine e la magistratura. Ci stiamo impegnando inoltre a creare uno sportello di wistleblowing che sono le classiche soffiate , per dare la possibilità ai cittadini che conoscono fatti di corruzione di denunciare in condizioni di sicuro anonimato perché spesso chi vuole denunciare non lo fa per paura di venire a sua volta stritolato. Arrivano le controdenunce e i danni da pagare per diffamazioni e calunnie sono pesantissimi come lo sono le parcelle degli avvocati. Ricordiamo che in altri Paesi la denuncia di un fatto criminale rappresenta un vanto,un valore civico importante i cui benefici ricadono anche sull’economia In particolare, grazie alle segnalazioni dei cosiddetti SPIONI, gli Stati Uniti hanno recuperato oltre 27 miliardi di dollari fra il 1988 e il 2013, con incrementi annuali tendenzialmente costanti fino ad arrivare alla quota di circa 3 miliardi di dollari recuperati nel 2013. E ANCORA,PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE SULL’ATTIVITÀ’ CRIMINALE SVOLTA DAI CORROTTI In Italia, da molti anni, l’attività politica ha assunto le dinamiche, i contenuti e gli obiettivi del progetto mafioso. Come la mafia, la politica vuole tessere il tessuto sociale agevolando o impedendo relazioni ed economia, giungendo al controllo totale sulle persone e determinandone i rapporti quotidiani. La politica ha spostato il suo obiettivo. Non cerca più di ottenere il consenso attraverso l’apprezzamento dal popolo per il buon lavoro svolto nella gestione della cosa pubblica, per poi farsi votare. Ha preso la scorciatoia cercando di controllare e condizionare i meccanismi sociali della vita pubblica e privata, arrivando a dominare l’esistenza del cittadino, trasformandolo in suddito. Ha trasformato l’economia da sufficientemente sana a drammaticamente corrotta. Quindi usando la cresta sulla spesa pubblica per comprare, condizionare, sottomettere, pervertire funzionari pubblici e imprenditori. Fino a condizionare ed estorcere consenso al cittadino facendo leva su diritti e bisogni. La vita pubblica è diventata un grande affare costruito sulla pelle del popolo che da sovrano diventa massa da mungere, fonte di alimentazione per una politica corrotta che, per la sua sopravvivenza, necessita di una condizione indispensabile: FARE SOLDI . E proprio in nome dei soldi, il politico, come il capo bastone mafioso, è disposto a passare sopra a principi, schieramenti, ideologie, legalità. Un braccio operativo per gli affari criminali o per la concessione di diritti dovuti, amministrati in un contesto di funzione pubblica manipolata e fortemente caratterizzata da forme di violenza simbolica. Peter Gomez, del Fatto.it, parlando del caso De Girolamo, degli affari di bar e mozzarelle di suoi amici e parenti, ha affermato che nella politica ci sono ormai dinamiche paragonabili ai comportamenti mafiosi. Ha ragione ma sottovaluta. Si tratta di comportamenti più gravi di quelli della mafia. Perché i politici godono delle franchigie di tutela del potere e possono tradire impunemente i cittadini che li hanno eletti
CHI AMA IL PROPRIO PAESE NON PUO’ PERMETTERSI IL LUSSO DEL “NON IMPEGNO”

20/01/2014

 

 
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