Chi si ribella è fuori !

Di Laura Marinaro

Un cantiere sequestrato a Milano perché la ditta appaltatrice dei lavori farebbe capo ad una famiglia della Ndrangheta. Il comune di Sedriano, il primo in Lombardia, sciolto per infiltrazioni mafiosi direttamente con un Decreto del Consiglio dei Ministri. E poi la certezza che le mafie, con le loro aziende, sono già dentro gli appalti di Expo 2015. Queste le ultime notizie che una volta sarebbero suonate sconvolgenti alle orecchie dei laboriosi lombardi e che oggi indignano molti e mettono altri “sul chi va là”. E questi altri sono i politici. La Ndrangheta, la mafia siciliana, la camorra e persino piccole cellule della Sacra Corona Unita fanno parte del tessuto sociale e soprattutto imprenditoriale e politico della Lombardia. I cosiddetti “esperti” si affrettano a dire che è così perché “le ricchezze del Nord fanno gola”. Vero in parte, ma solo in parte. La storia ci racconta dell’arrivo al Nord, non tanto nelle grandi città, ma in zone tranquille, defilate come la provincia piemontese, le colline del pavese e soprattutto la ex ricca Brianza, di personaggi legati alle cosche sicule e alle ndrine calabre mandati al confino. Un confino che con gli anni significa radicamento delle famiglie nella società. Ma senza dimenticare i dettami della terra d’origine. Nei decenni ci sono sempre stati persino i fatti di sangue al Nord, che colpivano soprattutto quegli affiliati che cercavano autonomia dalle famiglie al sud. Ma soprattutto si è verificata quell’azione di radicamento nella società soprattutto imprenditoriale e politica che ha condotto negli ultimi anni a non distinguere più, insomma quasi a confondere mafia e corruzione politica. E qui arriva il punto fondamentale sul quale riflettere: la mafia dei colletti bianchi è perfettamente sovrapponibile al crimine predatorio dei colletti bianchi, ovvero alla corruzione. E non c’è infiltrazione mafiosa nella pubblica amministrazione, ma perfetta sintonia tra l’agire del politico corrotto che sa come costruire un bando leggittimo formalmente ma che nasconde la volotà di rubare, che sa come organizzarsi con l’imprenditore anche mafioso oltre che disonesto per frodare le casse dello Stato. Non c’è mafia, ndrangheta, camorra e sacra corona unita al Nord senza corruzione endemica e sistemica a livello politico e amministrativo. Se si combatte la corruzione, al Nord, si combatterà anche la Mafia.

18/10/2013

Il racconto dell’ex assessore: Dissi no alle pressioni sul PGT e mi ritrovai subito fuori :

http://www.infonodo.org/node/38448