Italia unita sotto la bandiera della corruzione

L’Italia non è mai stata così unita ed omogenea a riguardo delle truffe e rapine, della illegalità e della corruzione. Si vive e si è vissuto, come ho già detto altrove, come nei migliori film del partenopeo Totò. Ma Antonio De Curtis era un comico e faceva ridere sia durante la guerra che dopo. Gli italiani non fanno ridere più. Quelli che la mattina si alzano fieri col presupposto di andare al lavoro. Quelli che si sentono “fighi” perché appartengono a gruppi protetti. Quelli che hanno titoli di studio e cariche elevate. Quelli che chiedono favori, quelli che sono raccomandati, quelli che operano disonestamente rimanendo sempre impuniti. Quelli che chiedono tangenti solo per ottenere carte e “scartoffie” bollate. Quelli che praticano tariffe al limite del quieto vivere. Quelli che sono figli di… che ottengono nomine e riconoscimenti senza alcun canone di merito. Quelli che la fanno sempre franca con la dialettica e con tono di voce altisonante. Quelli che millantano conoscenze e amicizie nei piani alti delle sale dei bottoni dei super potenti del mondo. Quelli che ostentano onestà laddove sono capaci di pugnalarti alle spalle per un solo sguardo di troppo. Quelli che ordiscono insieme contro chi sembra diverso da loro. Quelli che si credono al di sopra della massa e possiedono ville di lusso totalmente sconosciute al catasto e all’erario, automobili e imbarcazioni da capogiro invisibili al PRA e alle assicurazioni, conti correnti segreti che non sono soggetti alle regole nazionali delle banche. Quelli che colti in flagranza di reato chiamano avvocati, giudici, poliziotti e finanzieri per far accomodare tutto nei migliori dei modi. Quelli che corrompono gli onesti e li bloccano nel lavoro proficuo per la comunità. Quelli che fanno chiasso, che ostentano potere e benessere e che insultano gli onesti “poveri cristi” di essere degli zingari mendicanti. Quelli che non danno valore al denaro perché ne rubano fin troppo e lo sperperano per cose insulse. Quelli che danno uno schiaffo alla miseria, che usano i politici per legiferare a proprio vantaggio e contro il popolo tutto, al quale si chiede continuamente di fare sacrifici. Quelli che aggirano le tasse e le fanno pagare agli sprovveduti con minaccia di sanzioni al limite dell’usura bancaria se non pagano, se non pagano l’ammontare degli introiti che loro stessi usano, poi, per crearsi indebite ricchezze. Quelli che hanno le donne più belle, quelli che prendono in giro gli umili, i consumatori, gli artigiani, gli operai, le famiglie, i bambini che devono andare a scuola. Quelli che buttano fumo negli occhi ai più ingenui, che usano la televisione per tramandare favole idilliache di un’Italia tutta da ricostruire e da “rottamare” nel vero senso della parola!

21 ottobre 2013

Vincenzo Benincasa del

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