Trasparenza questa sconosciuta, ecco le comiche dei comuni italiani

Il responsabile della trasparenza? Ma è sicura di aver chiamato nel posto giusto?”. Questa solo una delle risposte che alla nostra addetta alla comunicazione hanno risposto alcune amministrazioni comunali nell’hinterland milanese. L’addetta di Cosapubblica aveva infatti deciso di verificare quanti e quali amministrazioni, in ottemperanza al decreto legislativo dell’aprile 2013 sulla trasparenza, si sono dotate di un responsabile della trasparenza.

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri della scorsa legislatura è davvero interessante nelle sue linee attuative e si propone di combattere la corruzione proprio partendo da una trasparenza totale degli atti amministrativi e dalla possibilità che i cittadini possano accedere ai dati Open Data in modo da controllare gli atti stessi.

Il tutto nelle intenzioni, ma nei fatti cosa accade? Ogni giorno cerchiamo di capire cosa nascondono le delibere di spesa dei comuni e le determine, ma, purtroppo, non tutti i dati sono davvero trasparenti e i procedimenti amministrativi facilmente tracciabili da tutti i cittadini. La ricerca sul responsabile fantomatico della trasparenza che abbiamo realizzato in alcuni comuni, ha poi dato un risultato a dir poco curioso. Sono stati interpellati i comuni di San Giuliano Milanese, Cinisello, Segrate, Rozzano, Torino, Milano e Monza.

Nel dettaglio queste le risposte alla domanda di passare al telefono il responsabile della trasparenza: “Il responsabile per la trasparenza ? ma è sicura che ha chiamato nel posto giusto?”, oppure ”Noi non abbiamo questa figura al nostro interno”, o ancora “Per la trasparenza????Boh”, infine “Della trasparenza si occupa l’ufficio del sindaco” o ancora “Credo che ce l’abbiamo, ma è in ferie” e “Se non sbaglio è il segretario comunale!”. Risposte che si commentano da sole e che, ancora una volta, fanno comprendere come in Italia fatta una legge la si ignora del tutto, se si può, oppure come certe leggi e disposizioni vengano prese sottogamba dalla pubblica amministrazione perché non recepite nella loro essenza, oppure perché troppo fastidiose o perché difficili da attuare.

Ma allora di quale trasparenza stiamo parlando? L’ennesima bufala della politica che mente sapendo di mentire.

– Laura Marinaro