Archiviate le presunte diffamazioni di Di Caterina

ATM-COMUNE DI CINISELLO CONTRO CARONTE, IL GIUDICE MONZESE ARCHIVIA LE PRESUNTE DIFFAMAZIONI DI DI CATERINA

Piero Di Caterina segna un altro punto nella guerra legale con gli amministratori locali del Nord Milano, ingaggiata per il trasporto pubblico locale nel 2010. Il giudice di Monza Alfredo De Lillo ha appena emanato un decreto di archiviazione sulle presunte diffamazioni a mezzo stampa che Di Caterina avrebbe attuato con articoli e comunicati stampa pubblicati su numerose testate locali e nazionali, nei confronti di Daniela Gasparini, ex sindaco di Cinisello Balsamo, Giorgio Oldrini, ex sindaco di Sesto San Giovanni, Marco Bertoli, ex direttore generale, Mario Spoto, ex direttore generale di Cinisello Balsamo e Atm s.p.a. Nel documento del Tribunale si legge che è indubbio che “vi siano stati provvedimenti di pubblici amministratori, contrari agli interessi della Caronte e non sempre cristallini. Fatti confermati quantomeno dalle notizie fornite da testi e numerosi documenti richiamati nel processo”. La vicenda nacque quando i Comuni di Sesto e Cinisello revocarono la licenza di trasporto pubblico al Consorzio Trasporti Pubblici del Nord Milano e alla Caronte per affidarli ad Atm. Il tutto prima della conclusione della gara pubblica che il Comune di Milano aveva bandito e alla quale partecipò solo Atm. A quel punto Piero Di Caterina, presidente della Caronte, portò a conoscenza dell’opinione pubblica i fatti producendo comunicati che il giudice dice essere scritti “sia pure con un linguaggio impetuoso e colorito, ma esercitando un corretto diritto di critica su una vicenda molto complessa che sta determinando controversie amministrative, civili e penali ad alta conflittualità, ritenendosi dalla parte della ragione”. Immediatamente scattarono le querele per diffamazione da parte degli enti e dei sindaci nei confronti del titolare della Caronte. Oggi, a tre anni dall’inizio dei procedimenti, arriva la decisione di archiviare come richiesto dalla Procura. Di Caterina ha commentato: “La magistratura giudicante si rivela ancora una volta l’unico organismo che tiene in vita la democrazia gravemente malata di questo Paese. Se i cittadini perdessero anche la funzione di questo potere, si correrebbe il rischio di essere retrocessi a momenti storici in cui le controversie si risolvevano non nelle aule dei tribunali. Teniamocela da conto”. L’avvocato Corrado Sanvito alla domanda sui possibili esiti di questo decreto sui procedimenti in corso che riguardano il cosiddetto Sistema Sesto ha affermato”Questo provvedimento può far assumere nuove tinte alle vicende processuali in corso e sicuramente è molto utile per offrire all’opinione pubblica maggiori possibilità di comprensione”.

CosaPubblica 02/11/2013