Cimiteri di Sesto San Giovanni,in vista la “città della morte” ?

Incredibile ma vero. A Sesto San Giovanni sui morti si continua a discutere. Questa volta la notizia è clamorosa. Il Tar ha condannato il Comune rosso a risarcire con “soli” (a dire del dirigente competente) 76 mila euro la rossa coop dei Muratori e Braccianti di Carpi, la Cmb, che insieme a due note aziende monzesi (Malegori e Sangalli), nel 2006 aveva presentato un project financing da 21 milioni di euro per la riqualificazione dei cimiteri cittadini e la realizzazione di un forno crematorio. Progetto fatto abortire dal Comune, che allora non bandì nessuna gara, (probabilmente perché si aveva in mente – come è accaduto – di bandirne una da 109 milioni di euro in favore di altre coop rosse…ma questa è un’altra storia). Formalmente il motivo fu che la Regione aveva bloccato la realizzazione di altri forni crematori, essendo sufficienti quelli di Milano e Cinisello. La Cmb nel 2008 presentò ricorso al Tar chiedendo un risarcimento di 387 mila euro per i danni patiti e oltre 2 milioni di euro per il mancato guadagno. Il Tribunale amministrativo, però, in questi giorni gliene ha concessi “solo” 76 mila. La questione sembra semplice, ma nasconde risvolti che porterebbero a pensare che i programmi delle amministrazioni che si sono succedute in città da allora (tutte di centrosinistra) siano faraonici su questo punto, tanto da far pensare ad una città della morte, dopo quella della salute. Vari i motivi. Primo: a quel project financing mai più realizzato, partecipò un altro cartello di imprese capeggiate dalla Edilart (poi fallita) che, secondo le richieste del comune ovvero un piano da 12 milioni di euro, presentarono un progetto da circa 16 milioni di euro considerando oneri aggiuntivi, quindi un project meno costoso di quello della Cmb e – a dire dell’imprenditore esperto che realizzò la consulenza per quelle imprese Maurizio Zaffarano – un progetto di altissimo livello tecnologico ed energetico. Scartato in favore di quello più costoso della “solita” coop. Anche il secondo cartello presentò ricorso al Tar per lo stesso motivo del Cmb, ma fino ad oggi non se ne è saputo nulla…si sarà perso nei meandri del Tribunale… Seconda vicenda da non dimenticare è quella riportata ampiamente nel libro “Il Sistema Corruzione” di Piero di Caterina e Laura Marinaro (Add Editore) che racconta della consulenza inutile da 120 mila euro data dal Comune proprio in occasione di quel project financing al figlio del segretario cittadino dell’ex Pci Mirko Mejetta. Inutile in base all’esposto alla Corte dei Conti presentato da un consigliere comune. «A fronte di 120 mila euro lordi liquidati come da determine di settore all’architetto Meietta dal Comune – si legge nel libro – non esiste alcuna prova della prestazione di lavoro effettuata dal suddetto professionista, non c’è alcun documento cartaceo firmato dallo stesso e poi l’intervento di Mejetta non era necessario, l’amministrazione non ha tratto alcun beneficio all’attività del consulente, l’emolumento versato non è congruo con le tariffe professionali, né è condizionato ad un minimo di prestazione garantita, potendo lui ricevere compenso senza rendiconto, quindi si è avuto un uso delle risorse pubbliche in favore di un privato a danno dell’erario». Nulla si sa dell’esito dell’esposto, ma con questa ultima sentenza del Tar non è escluso che arrivi un’altra batosta per il Comune. Ricordiamo che a pagare sono sempre i cittadini. Non dimentichiamo tra l’altro il costo legale per il Comune della resistenza al Tar che potrebbe anche arrivare a sfiorare il milione di euro. Fa poi notare l’imprenditore Maurizio Zaffarano che «se nel 2006 il project financing per il rifacimento di tutto, non andato mai a gara, costava 21 milioni di euro, come è possibile che oggi il Comune abbia emesso un ennesimo bando da 109 milioni di euro, con requisiti che potrebbe avere l’attuale azienda uscente, quella Attima Service, coop rossa di Modena, che non paga gli stipendi agli operai? Con 109 milioni di euro altro che cimiteri moderni, case funerarie e chi ne ha più ne metta si potrebbero fare, qui si potrebbe fare una città della morte!!» Lasciamo ai lettori ogni commento.

di Laura Marinaro

14 settembre 2013