Ospedale di Vimercate. Dirigente indagata è ancora al suo posto. Matovani: tutto regolare

Turbativa d’asta e corruzione. Con queste accuse una manager dell’ospedale di Vimercate incappata nella sanitopoli Lombarda non appena revocati gli arresti domiciliari è stata reintegrata e promossa a direttore del dipartimento amministrativo. Sul caso il Movimento 5 Stelle aveva presentato, nel giugno 2013, una interrogazione a risposta scritta. L’Assessore Mantovani, intervenuto in Commissione Salute, ha risposto a M5S spiegando che l’operato dell’ospedale è stato perfettamente regolare, che le indagini sono ancora in corso e che la dirigente si è dimessa nel luglio 2013, casualmente a meno di un mese di distanza dal deposito dell’interrogazione del Movimento.

“La promozione è “rientrata”, ma le dimissioni riguardano solo il ruolo dirigenziale. L’indagata lavora ancora presso l’Ospedale di Vimercate nell’Area Affari Legali e Area affari generali con una retribuzione, stando a quanto reso pubblico dal sito dell’ospedale di 110.386,52 euro l’anno”, dichiara Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle.

“Al di là delle eventuali responsabilità penali che dovranno essere accertate dalla Magistratura su questo caso è necessaria una riflessione di opportunità politica. Chi ha commesso reati o è indagato per reati così gravi e strettamente connessi con la gestione del patrimonio pubblico non può e non deve essere chiamato a gestirlo ancora. Certo in commissione l’Assessore Mantovani avrebbe voluto mettere sotto il tappeto la vicenda giocando la carta di dimissioni che non cambiano lo stato dell’arte. Questa dirigente ciellina doc è uscita dalla porta probabilmente grazie a noi, ma è rientrata dalla finestra. Chiederle un passo indietro non solo sarebbe opportuno, ma doveroso”, conclude Buffagni.

30/01/2013